Avere in frigo una Betty the Queen spumeggiante e bulletta porta inevitabilmente a quantità di esubero di li.co.li da smaltire… perché sia chiaro: in questa casa non si butta via niente.
Con questa ricetta, che si incastra nei lunedì dei lievitati, si innesta un nuovo ciclo: le ricette riciclo.
E perdonate il gioco di parole, ma del resto il riciclo questo è: rimettere di nuovo un elemento in un ciclo (dal greco kyklos cerchio, giro), invece di uscirne, torna a ripercorrerlo prendendo nuove forme.
Riciclo è una delle parole più usate dei nostri tempi. Il termine stesso infatti rimbalza, anzi si ricicla, da un campo all’altro, senza soluzione di continuità, diffondendosi a macchia d’olio. In economia, green o circular che sia, nel mondo sconfinato dei rifiuti, ancora col fai da te che non passa mai di moda.
Il riciclo, in ogni caso, impone una scelta.
Trovare continuamente spazio per nuovo materiale oppure impiegare lo spazio occupato da ciò che già c’è?
«Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma».
Noi abbiamo la possibilità di scegliere come impiegare le nostre risorse e i grandi cambiamenti passano dai piccoli passi.
Prima di cestinare qualcosa perché scaduto chiediamoci se effettivamente non sia ancora buono e se comunque potremmo riutilizzarlo.
Scopriremo vie infinite… e io spero di aiutarvi a trovarne alcune!
Ingredienti:
– 200 g Farina tipo 1
– 200 g Farina Manitoba multicereali
– 100 g Semola rimacinata di grano duro
– 230 g Acqua tiepida
– 170 g Esubero di Li.Co.Li.
– 10 g Sale
– 20 g Olio evo
– 4 cucchiai Semi misti
– 1 cucchiaino Zucchero semolato
Step 1
Nella ciotola della planetaria uniamo le farine, l’esubero di li.co.li, il cucchiaino di zucchero e l’acqua.
Iniziamo a lavorare con il gancio e, dopo qualche minuto, aggiungiamo il sale, quando incorporato, l’olio evo in più riprese. Attendiamo sia ben assorbito prima di aggiungerne.
In ultimo, i semi.
Step 2
Una volta ottenuta un pasta liscia, omogenea ed elastica, formiamo una palla e lasciamo riposare in una ciotola ben chiusa leggermente unta.
Attendiamo il raddoppio: ci vorranno almeno 4 ore.
Io, per questioni di tempo, ho impastato la sera, avviato la lievitazione, lasciato in frigo a 5 gradi la notte e fatto riprendere la lievitazione verso le 8:00 a 27 gradi circa.
Step 3
Quando raddoppiata, stendiamo la pasta su un piano da lavoro infarinato e stendiamo con un mattarello ad uno spessore di circa 1 millimetro: deve essere sottilissima.
Ritagliamo con una rotella nella forma che preferiamo e, riposti su una leccarda coperta con carta da forno, spennelliamo con una mistura di acqua, olio evo e sale, e bucherelliamo con i rebbi di una forchetta.
Cospargiamo con fiocchi di sale e cuociamo in forno già caldo a 200 gradi in modalità statica per circa 20/25 minuti o sino a doratura.
Ricetta tratta dal blog Panedolcealcioccolato di Gabila Gerardi